Ieri, 13 aprile, è morta la fotogiornalista Letizia Battaglia che ha documentato cinquant’anni di delitti di mafia.

Le sue foto hanno raccontato un pezzo della storia della Sicilia e d’Italia. Con la sua macchina fotografica ha documentato atrocità e violenze della dell’organizzazione criminale siciliana.

Con la potenza delle sue immagini, rigorosamente in bianco e nero, ha raccontato alcuni dei momenti più drammatici del nostro Paese. 

Letizia Battaglia è morta a 87 anni. A dare la notizia della sua morte è stato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Palermo perde una donna straordinaria, un punto di riferimento. Era un simbolo internazionalmente riconosciuto nel mondo dell’arte, una bandiera nel cammino di liberazione della città di Palermo dal governo della mafia. In questo momento di profondo dolore e sconforto esprimo tutta la mia vicinanza alla sua famiglia”.

Nel 1974 crea con Franco Zecchin, l’agenzia ‘Informazione fotografica’. Sono gli anni dei delitti di mafia a Palermo e Battaglia li documenta con la sua macchina fotografica per informare l’opinione pubblica. 

Per mezzo secolo Battaglia racconta il potere dei Corleonesi, gli incontri all’hotel Zagarella dei cugini Salvo e di Giulio Andreotti. Le sue foto diventano atti per il processo contro il leader della Dc. 

Battaglia fu anche la prima ad arrivare e fotografare, il 6 gennaio 1980, l’omicidio del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella.

Ma Letizia Battaglia non è stata solo la fotografa della mafia. Sono decine gli scatti che raccontano le donne palermitane: volti e sguardi intrisi di storie, corrucciati e malinconici, ma anche potenti e rivelatori.

Nel 1985 è la prima donna europea a ricevere, ex aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, a New York, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Nel 1999 ha ricevuto anche il Premio Mother Johnson Achievement for Life.

Negli anni ’80 ha creato il ‘laboratorio d’If’ dove si sono formati fotografi e fotoreporter palermitani. Dopo l’assassinio del giudice Falcone, il 23 maggio 1992, si allontana dal mondo della fotografia e nel 2003 si trasferisce a Parigi.

Torna poi a Palermo e nel 2017 inaugura, ai Cantieri Culturali della Zisa il Centro Internazionale di Fotografia, da lei diretto. Impegnata anche nella politica, è stata consigliera comunale con i Verdi e assessora comunale con Orlando.

Ricordo di Letizia Battaglia

La figlia di Letizia, Patrizia Stagnitta ha così ricordato la madre: “È stata lucida e attiva fino alla fine. Mia madre non si fermava mai. Malgrado le sofferenze della malattia e le difficoltà di movimento continuava ad avere tanti contatti, a partecipare a incontri anche all’estero e ad affrontare perfino lunghi viaggi”.

 

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